10 marzo 2017

L'Italia verso il 2018: sfide e consigli per favorire la crescita

L'Italia verso il 2018: sfide e consigli per favorire la crescita

Catherine Mann, Chief Economist  e Head of the Economics Department OECD è intervenuta nel webinar live dedicato alle prospettive economiche dell’Italia nel biennio 2017-2018.I punti che sono stati esaminati toccano tutti gli aspetti critici del sistema Italia e sono di particolare interesse per la loro ricchezza e la freschezza di dati appena elaborati e pubblicati dall’OECD.Fatta premessa che le previsioni di crescita per l’economia globale si attestano al 3,6% , quindi al di sotto della media al 4% dei decenni scorsi, le previsioni per l’Italia sono di +1% : con questa ripresa troppo lenta sarà molto difficile garantire le pensioni e l’occupazione giovanile.Le sfide per l’Italia sono principalmente tre:- Aumentare produttività e investimenti- Riallineare le competenze nel mondo del lavoro- Ridurre i crediti inesigibili e deteriorabiliQueste tre macro categorie attualmente creano quella che Catherine Mann chiama “combinazione tossica”, un circolo vizioso che trascina in basso il Paese, per questo vanno affrontate contestualmente. La Produttività e gli investimentiDa studi recenti è emerso come nelle migliori multinazionali presenti in Italia, la produttività stia calando: questo problema è spesso generato da un gap a livello formativo delle risorse, dalla mancanza di politiche per la semplificazione e consolidamento a livello locale -ma anche centralizzato- della comunicazione, ad esempio sulle competenze realmente richieste, sui profili disponibili, sulle best practice aziendali).Di forte impatto il grafico che misura la correlazione pressoché totale tra inefficienza della pubblica amministrazione e bassa produttività aziendale in base alle regioni italiane(vedi immagine 1 gallery)Cosa fare?Un consiglio strategico è ricorrere al benchmarking anche con Paesi extra-europei ma un caso di particolare successo nella buona gestione del problema amministrativo è dato dalla vicina Francia. Competenze e capitale umanoQuesto aspetto è cruciale per la ripresa di tutto il sistema e i dati mostrano come il disallineamento italiano riguardi competenze troppo basse. La mancanza di investimento in ricerca e sviluppo, di inadeguatezza sul fronte innovazione peggiora la situazione.(vedi immagine 2 gallery) Cosa fare?Il Jobs Act ha avuto un effetto positivo sulle assunzioni e sull’occupazione, bisogna garantirne l’impatto nel lungo termine, riattivando consumi e investimenti. Un aspetto importante è incentivare la riduzione dei contributi previdenziali che devono essere versati dai datori di lavoro. In 5 anni è possibile aumentare il PIL pro capite dell’ 1,5% e aumentare il tasso di occupazione. Sistema BancarioIn Italia il sistema bancario è notoriamente complesso: ci sono troppe banche e troppo personale.Un grande aiuto viene dal mondo IT, dal digitale, in cui l’Italia ancora non è allineata al resto d’Europa e su cui occorre moltiplicare gli sforzi.Come fare per ridurre i crediti deteriorati?Sarebbe urgente un intervento di write off, anche se una misura pesante –si stima sui 40 miliardi di euro, il 3% del PIL totale), sarebbe comunque meno grave agire durante il momento di “sofferenza” che di insolvenza, processo lungo e molto più costoso.