La pandemia Covid-19 è uno shock senza precedenti per il sistema industriale italiano. Il primo shock, dopo la crisi petrolifera del 1979, che coinvolge sia domanda che offerta, introducendo anche un circolo vizioso sul sistema finanziario e produttivo.
Sono rapidamente mutate le abitudini degli italiani, alimentari e non. Le imprese si sono trovate a doversi reinventare per rispondere al cambiamento dei fabbisogni della popolazione. Molti dei cambiamenti in atto sono peraltro probabilmente destinati a rimanere nelle abitudini d’acquisto, anche in una fase successiva.
In questo contesto, la filiera agroalimentare lavora senza sosta da settimane e con grande senso di responsabilità, per far fronte ad una domanda alimentare sempre più sintonizzata sulle necessità di base, come emerge dal recente rapporto sulle prospettive a breve termine della Commissione Europea.
La domanda di pasta - core business del Gruppo De Cecco, terzo gruppo mondiale e una delle più antiche aziende del settore in Italia - in particolare, è cresciuta del 25% negli ultimi mesi.
Come la filiera si sta attrezzando per far fronte ai nuovi trend? In che mondo, in che situazione nuova atterreremo nei mesi a venire? Quali le possibili strategie, sul fronte interno ed internazionale, per garantire la sostenibilità e la resilienza del comparto agroalimentare durante la ripresa dalla pandemia? Quali le criticità nella catena di fornitura? Come cambierà il marketing?